Il cardinale Louis Pie ha scritto molto sulla regalità sociale di Cristo a ci ha anche dato i suoi saggi consigli per restaurarla.
I fedeli devono fare regnare Gesù nel loro intelletto e poi nei loro cuori (nihil volitum nisi praecognitum) mediante l’istruzione religiosa; “L’unica speranza di rigenerazione sociale dipende dallo studio della nostra religione….. il primo passo di ritorno alla pace e alla felicità sarà il ritorno alla scienza del Cristianesimo”.
Allontanare il proprio spirito dalla verità, esserle indifferenti, è – secondo il Card. Pie – il crimine che Dio punirà con maggior severità e giustamente. L’istruzione religiosa dei fedeli deve essere solida e deve alimentare in essi un fede integrale e completa, che confessi non solo la divinità e l’umanità di Gesù Cristo, ma anche la sua regalità sociale. Il cattolico, se vuole esserlo integralmente, deve credere che Gesù ha il diritto di regnare sulle istituzioni sociali. Il fedele manifesterà la sua fede integrale soprattutto praticando senza rispetti umani la religione cattolica, apostolica e romana: “ La religione cristiana è una religione pubblica, e i fedeli hanno l’obbligo di praticarla pubblicamente,……. donde la necessità di rendere a Cristo il culto pubblico della Chiesa”
Non bisogna arrossire di Cristo davanti agli uomini, né bisogna arrendersi se l’ambiente in cui ci si trova a vivere e a lavorare è anticristiano; questa sarebbe una circostanza aggravante e non scusante, poiché nell’apostasia generale in cui viviamo siamo obbligati a dichiarare a voce alta la nostra fede ed essere di esempio; se qualcuno si vergogna di Gesù davanti agli uomini, Cristo si vergognerà di lui quando verrà a giudicare i vivi e i morti: “ siccome il Dio del cielo e della terra è diventato impopolare e perciò rischiereste come Lui di essere disprezzati da una generazione corrotta, vi credete liberi da ogni dovere pubblico nei suoi confronti …… Invece no!
Se gli saremo fedeli, regneremo con Lui, se lo rinneghiamo ci rinnegherà”.
I sacerdoti devono consacrare la loro vita alla causa del regno sociale di Cristo. Siccome il primo ostacolo alla sua restaurazione è l’ignoranza religiosa, “il dovere principale del sacerdote è istruire.. questa è la sua missione…. Se il sacerdote è un uomo di dottrina, questo programma sarà realizzato, egli deve saper dare ai fedeli e ai governanti l’insegnamento completo della Chiesa sulla regalità sociale di Cristo”.
Ma che realizzerà e metterà in pratica l’insegnamento dottrinale dato dal sacerdote? Si domanda il Cardinale; e risponde: il sapere e il potere, ossia gli intellettuali (il sapere) e i governanti (il potere).
I laici, che non sono i laicisti o gli anticlericali perché la parola laico indica il fedele che non è chierico, devono avere una istruzione solida, completa, superiore; “Dovrebbero seguire un corso di filosofi tomista, di etica naturale, di dottrina sociale cattolica, di diritto pubblico-ecclesiastico; così la nazione cambierà aspetto”.
sabato 27 dicembre 2008
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