lunedì 8 dicembre 2008

La Bibbia protestante: quando le parole FANNO la differenza.

Chiunque conosca il peso delle parole nella vita quotidiana saprà non sottovalutare il peso che le parole assumono nel contesto religioso.
Noi tutti abbiamo letto o ascoltato le parole della Bibbia fin dalla più tenera età e spesso tendiamo a dimenticare che sono parole tradotte. Tutti conoscono il detto secondo il quale tradurre è un po' anche tradire, ma c'è modo e modo di tradire...
Quando poi si chiama "bibbia" un testo che differisce dalla Bibbia cattolica sia per moltissime traduzioni, sia per l'assenza di alcuni libri, atti a giustificare la protesta luterana, cosa aggiungere.
Non si tratta più di un libro sacro ma di un testo giustificativo delle proprie azioni.
I libri mancanti nel testo protestante sono:
Tobia
Giuditta
1° e 2° Maccabei
Sapienza
Siracide
Baruc

Scusate se è poco!

2 commenti:

The little Witch ha detto...

c'è da considerare una verità troppo spesso sottovalutata o volutamente trascurata: tutti coloro che si sono volontariamente staccati dalla Chiesa, l'Unica, la Chiesa Cattolica, hanno rimaneggiato la Parola di Dio, ovviamente insuperbiti dalla propria saccenza, i protestanti poi, con il loro patetico "sola fide" ne hanno disseminati di errori e di orrori.... In compenso però, con il Vaticano II, ormai anche la Chiesa Cattolica sta rimaneggiando le traduzioni... Basta ascoltare la Messa la domenica, da brividi... e poi uno si chiede perché tornare alla liturgia di sempre, senza traduzioni tradenti e senza rimaneggiamenti fuorvianti...

Giovanni della Trinità ha detto...

Hai perfettamente ragione. Oggi si vive in un sincretismo pauroso.