mercoledì 4 febbraio 2009

L'industria dell'Olocausto

Abbiamo intervistato il professor Norman Finkelstein autore del discusso "L'industria dell'Olocausto" recentemente pubblicato in Italia e che è stato al centro di un animato dibattito negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Germania. Vedi anche il nostro commento all'intervista e la nostra recensione al libro.


De Martis: Prof. Finkelstein, il suo libro "L'industria dell'Olocausto" non era ancora stato tradotto in italiano che erano sono già apparsi volumi scritti da revisionisti che ne commentavano i contenuti. Numerosi siti negazionisti riportano la sua opera utilizzandola nella loro campagna di negazione della Shoah. Cosa pensa di questo uso negazionista del suo lavoro? Si sente a disagio per questa strumentalizzazione delle
sue parole?


Finkelstein: La ragione principale per cui i negazionisti si sono immediatamente appropriati del mio libro è che l'industria dell'Olocausto l'ha immediatamente catalogato come negazione dell'Olocausto per deviare l'attenzione da critiche a cui non era in grado di rispondere. Se l'industria dell'Olocausto non l'avesse catalogato come negazione dell'Olocausto, dubito che i revisionisti l'avrebbero sostenuto. Nel libro non esiste una sola parola che possa essere interpretata come negazione
dell'Olocausto. al contrario, io sostengo nel corso dell'intero libro che la descrizione dell'Olocausto nazista come l'uccisione degli ebrei in modo industriale, come in una catena di montaggio, è corretta, così come sono (più o meno) corrette le cifre delle persone uccise che vengono convenzionalmente indicate. Una delle principali argomentazioni del libro è che proprio l'industria dell'Olocausto è diventata la principale
promotrice del negazionismo nel mondo. Se il libro contenesse una sola parola di negazione dell'Olocausto, perchè mai Raoul Hilberg, il piùautorevole studioso dell'Olocausto nazista, l'avrebbe ripetutamente appoggiato? Naturalmente avrei preferito non ottenere il sostegno dei revisionisti, così come sono certo che i maggiori critici dell'ex UnioneSovietica avrebbero fatto volentieri a meno dell'appoggio dei fanatici
della destra.

Lei sostiene l'esistenza di una vera e propria lobby che ha
trasformato la Shoah in un affare. Quale è il modo corretto a suo parere per affrontare il tema della Shoah?

Non vedo alcun bisogno di inventare nuovi metodi per affrontare l'argomento dell'Olocausto nazista Gli strumenti tradizionali degli storici mi sembrano adeguati. Forse questi strumenti non sono totalmente adeguati per comprendere appieno quello che è successo, ma non c'è motivo di supporre
che lo siano di più per comprendere altri eventi storici. L'Olocausto nazista fa sorgere alcune nuove domande, ma non mette in discussione i metodi convenzionali per fornire le risposte a queste domande. La migliore storiografia - ad esempio "La Distruzione degli Ebrei d'Europa" di Raoul
Hilberg - utilizza i metodi tradizionali..


Come giudica il fenomeno negazionista e quali crede siano i motivi della sua crescita?


In genere, il negazionismo è un fenomeno estremamente marginale, gonfiato dall'industria dell'Olocausto per giustificare la propria esistenza. Tuttavia, esiste il periocolo che il fenomeno cresca a causa di tutte le falsificazioni dell'industria dell'Olocausto. Se non fose per il fatto che i miei genitori stessi, al termine della loro vita, sono passati attraverso l'Olocausto nazista, anch'io a quest'ora sarei uno scettico. Chi potrebbe ancora credere una sola parola proveniente dall'industria
dell'Olocausto? Per citare un solo esempio, secondo l'industria
dell'Olocausto decine di migliaia di sopravvissuti all'Olocausto nazista saranno ancora vivi nel 2035. E' diventata una barzelletta di cattivo gusto.

Recentemente Perr Ahlmark ex primo ministro svedese ha scritto: "L'antisemitismo tradizionale voleva un mondo Judenrein, l'antisemitismo moderno punta ad un mondo Judenstaatrein". Condivide questa affermazione?

Molti antisemiti sostengono Israele; molti ebrei ortodossi sono fanatici antisionisti. Il vero obiettivo del poco intelligente epigramma di Ahlmark è zittire qualsiasi critica di antisemitismo mossa ad Israele. Sono ritornato proprio ieri dopo aver trascorso alcune orribili settimane in Cisgiordania e Gaza. E' veramente antisemitismo deplorare la repressione
criminale di Israele nei confronti dei Palestinesi? Io non lo credo.




Biografia del prof. Norman Finkelstein

Norman Finkelstein è nato nel 1953 a Brooklyn (New York). Ottiene il dottorato presso il Department of Politics della Princeton University discutendo una tesi sulla teoria del Sionismo. Sino ad oggi ha pubblicato quattro volumi: "Image and Reality of Israel-Palestine Conflict" (1995), "The Rise and Fall of Palestine" (1996), "A Nation on Trial: The Goldhagen Thesis and Historical Truth" (1998) insieme a Ruth Bettina Birn. "The Holocaust Industry" è stato pubblicato in USA nel 2000. Attualmente insegna scienze politiche alla DePaul University a Chicago.

2 commenti:

The little Witch ha detto...

interessante il suo punto di vista, mi piace sto tipo...

Giovanni della Trinità ha detto...

In gamba. Ma la cosa che io vado ripetendo da settimane è questa:
ma che verità è quella che esige di essere riconosciuta per legge?
La verità esiste e sussiste in quanto tale, soprattutto le verità storiche. Se non riesce a sussistere per se stessa, allora.......